Dall’incontro con le interessanti immagini poetiche di Cristina traspaiono la precarietà della natura umana e la sua difficile accettazione. Tale fragilità, la schiavitù di appartenere a un corpo finito che crea solo insoddisfazione, può essere superata attraverso la fuga nell’Infinito, nel Vento e nel Cielo. Nella leggerezza della natura, nell’aria zuccherina, nella rigogliosità e potenza delle piante, nel profumo della pioggia e della terra bagnata, l’anima dell’Artista si rincuora. La Poesia e l’Arte diventano così espressione del cammino verso l’infinito, via di salvezza e chiave di accettazione del limite sensoriale.
(dalla prefazione di Anna Maria Gibin)
L’autrice:
Cristina Padovani, nata a Tortona nel 1974, vive a Reggio Emilia dove si occupa di grafica, copywriting e comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Genova, ha pubblicato Le filastrocche spauracchie (Giovanelli Edizioni, 2017) e Serena e gli abitanti di Bosco Folletto (Elmea Edizioni, 2018). Ha partecipato ad alcuni contest letterari ed è stata selezionata tra i vincitori del concorso “Floc l’amico dei bambini e dei ragazzi – Seconda Edizione 2017” e del concorso “Lo sguardo della fantasia”. Tracce di cera sulle mie ali è la sua prima raccolta di poesie.
Titolo: Tracce di cera sulle mie ali
Sottotitolo: Infiniti e Fragilità
Autore: Cristina Padovani
Collana: Echi
ISBN: 978-88-3281-210-7
Pagine: 56
Prezzo di copertina: Euro 9,90