I personaggi di questi racconti siamo tutti noi che ce la caviamo, che sopravviviamo scolorendo il buio della vita con i nostri bei ricordi, perdendoci in quello stato d’animo che la lingua portoghese definisce saudade. La solitudine nell’assenza, l’estremo desiderio, la nostalgia di qualcosa che è fuggito e che aspettiamo ripassi da noi.
“Eravamo così.
Eravamo strumenti, gli alberi ci stringevano la mano, la Terra era una groppa. In tanti eravamo coraggiosi nel dubbio.
Questa sera i meli sfregano i rami insieme, se tu fossi qui non ci faremmo caso o diremmo che è il vento.
Credo che sarebbe così. A questo punto diremmo che è così. C’è bisogno che sia più facile”.
L’autrice:
Monica Dini vive e lavora a Camaiore (LU). Ha collaborato con diverse riviste tra cui “Sagarana”, “Prospektiva” e “El-Ghibli”. Ha pubblicato le raccolte di racconti: Sulle Corde (Società Speleologica Italiana, 2006), Leggerezze (Besa Editrice, 2009), Lezzo (Tralerighe Libri, 2015) e Angoli Acuti (Tralerighe Libri, 2017). Nel 2024 ha pubblicato il romanzo Quando era ancora Anna. Anatomia di una predazione per Scatole Parlanti.